“Ultimatum” di Boccardi alla Casellati
E’ passato molto tempo. Troppo, ma adesso basta.
E’ questo in sintesi lo sfogo del Dott. Michele Boccardi che si evince dalla diffida presentata dai suoi legali nei confronti della Presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati.
In data 24 settembre 2020 la Giunta delle Elezioni e delle Immunità si è definitivamente pronunciata in ordine al ricorso proposto da Boccardi avverso l’elezione di Carmela Anna Minuto a Senatrice della Repubblica, accogliendolo e così deliberando la sua decadenza.
Da quel giorno, compito della seconda carica dello Stato, era quello di discutere in senato quanto stabilito dalla Giunta delle elezioni, entro 30 giorni, ma in realtà sono passati (inspiegabilmente) ben nove mesi.
La cosa che più inquieta l’ex Senatore è che, nel frattempo, in senato si sono discussi altri provvedimenti analoghi, risalenti a periodi posteriori rispetto al caso “Minuto-Boccardi” (2018 ndr), ovvero i ricorsi relativi alle Regioni Calabria ed Emilia Romagna: accoglimento dei ricorsi e relativa contestazione d’elezione 26 giugno 2019; conseguente annullamento con seduta pubblica il 16 luglio 2019; calendarizzazione e discussione in Aula del Senato già il successivo 25 luglio 2019.
Sempre nella diffida, i legali di Boccardi, ben ricordano alla Presidente del Senato, che questa inerzia di non portare all’ordine del giorno in Senato l’insediamento del loro assistito come Senatore, evoca una situazione simile che riguardò l’onorevole Faggiano, quando gli furono riconosciuti ben 1,7 milioni di euro a titolo di arretrati e danni all’immagine.
Per questi motivi, qualora la Casellati non dovesse ancora procedere per mettere finalmente un punto su questa storia, non si esclude l’ipotesi che il Dott. Boccardi possa procedere penalmente nei suoi confronti per Omissione di Atti d’ufficio.
Allora Presidente, cosa sta aspettando? Un aereo?
Massimo Sportelli