Cronaca

COMIZIO TINA RESTA: BENE LA GIARDINELLI, LASORELLA CAMBIA PROFESSIONE, SINDACO RESTA NON PERVENUTA

Questione bitumificio, avvisi di garanzia per concessioni non proprio lineari, progetti futuri, tutti questi gli argomenti non affrontati dal candidato Tina Resta.

Di cosa ha parlato? Di strade che sono state asfaltate, di quelle che si dovrebbero asfaltare e l’immancabile covid (diventato ormai un tormentone) che avrebbe bloccato l’attività amministrativa per quasi due anni. Insomma, maestro che musica? La stessa.

E per concludere sempre la stessa filastrocca: per permettere ad una amministrazione di concludere il suo operato servono due mandati; quasi come fosse un obbligo per gli elettori.

Che si sia amministrato bene o male, dovete comunque votarci perché il doppio mandato è d’obbligo.

Una cosa è degna di nota.

Durante il suo intervento il primo cittadino affermava che a Turi non ci sarebbero luoghi, coperti, per svolgere attività culturali affermando: «Non ce ne sono». Non ce ne sono? Ma come, ne abbiamo uno abbandonato? Ed ha anche un nome: ex cinema Zaccheo (nella foto sotto).

Poi arriva il momento del candidato Piero Lasorella, il quale sia durante la presentazione della lista, che sui manifesti elettorali collettivi, ha affermato di essere avvocato.

Abbiamo puntualmente sbugiardato questa affermazione, dimostrando che è praticante avvocato. Ed allora, nel comizio odierno si cambia: non più avvocato ma impiegato.

Sempre nel suo intervento (a mo di dj di radionorba o alla Fonzie di happy days fate voi), ha accusato (indirettamente) l’ex sindaco Vito Nicola De Grisantis, il quale 20 anni fa bloccò l’insediamento nel territorio turese di alcune aziende che “scapparono” da Turi per insidiarsi altrove.

La cosa curiosa è che il Lasorella ha parlato come se avesse vissuto in prima persona quella vicenda: peccato che ha 26 anni e all’epoca dei fatti ne aveva sei.

Esemplare invece, il comizio della Dott.ssa Giardinelli, la quale ha parlato di progetti, vita vissuta senza offendere nessuno neanche con battutine indirette come invece ha fatto il sindaco Resta, e di come intende la cosa pubblica.

Massimo Sportelli

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