Cronaca

FDI: FOTTERSENE DEGLI ITALIANI

Mai, mai e poi mai avrei pensato che un giorno nella mia vita (ho 44 anni) avrei assistito ad un precipizio, neanche così tanto celato, della democrazia.

Questo doveva essere un governo che avrebbe rappresentato il cambiamento, una rivoluzione, una crescita della nazione, ma sta succedendo esattamente il contrario.

Ministri che fermano i treni a loro piacimento, parlamentari che usano pistole a capodanno con naturalezza, amici e parenti sistemati in qualche palazzo pubblico, gioventù nazionale e vertici del partito che evocano il fascismo ( anche da vili perché lo fanno di nascosto), un ministro che anziché bloccare un criminale lo rispedisce nel suo Paese a suo dire, per motivi di sicurezza nazionale, infischiandosene della Corte di Giustizia Internazionale e lo fa accompagnare con un volo di stato a spese degli italiani.

Poi, arrivano le chat, che al di là dei pettegolezzi spiccioli, emerge la falsità che assumono anche nei confronti dei loro stessi alleati, definendo Salvini bimbominkia.

Eppure, non è passato molto tempo da quando il Sottosegretario Marcello Gemmato, insieme al Sottosegretario Francesco Paolo Sisto, urlavano a Piantedosi di sciogliere il consiglio comunale barese alla luce dei diversi arresti di esponenti del cds per presunti rapporti con clan mafiosi, in nome della legalità.

Che bella parola: legalità.

Eppure, l’onorevole Gemmato (non ancora sottosegretario) chiese all’allora sindaca di Turi Tina Resta (come ella stessa dichiarò in un servizio andato in onda su La7 Piazza Pulita), di nominare un suo trombato alle elezioni comunali, come assessore esterno. E quel signore oggi è a Processo per Falso Ideologico nei confronti dell’Inps e calunnia insieme a sua moglie.

Ma nonostante tutto gli fù assegnato il ruolo di assessore al personale.

Ed ora, caro Gemmato, quale valore attribuisce alla locuzione legalità insieme ai vertici di Fdi?

Alla luce di tutti questi episodi ha il coraggio di invogliare i suoi colleghi a dimissioni di massa?

Oppure, nonostante tutto, continuerete imperterriti, a rimanere attaccati al potere? E se così fosse, ci spieghi il perché.

Ma in fondo, qualora decidiate di rimanere lì, nei palazzi del potere nonostante tutto, non mi meraviglierei, un po’ come è successo a Turi: si chiede un assessorato per un uomo a processo, non si sbatte fuori dal partito un uomo che da anni ha dichiarato falsamente di essere un giornalista nonostante lei ne abbia la piena consapevolezza.

E’ da queste piccole cose che si percepisce la coerenza di un uomo:  se per i fatti appena raccontati ha avuto il coraggio di girare la testa dall’altra parte, figuriamoci come farebbe ruotare la testa per mantenere la sua poltrona.

Ma nonostante tutto: viva l’Italia.

Massimo Sportelli